Giornata Nazione di Digiuno, Preghiera e Astinenza per la Pace e la Riconciliazione

Mercoledì delle Ceneri 2022

MERCOLEDI’ delle CENERI
02 MARZO 2022
o 08.30 SANTA MESSA A SAN BERNARDO, DONORATICO
o 16.30 SANTA MESSA A SANTA MARIA ASSUNTA, MARINA DI CASTAGNETO
o 18.00 SANTA MESSA A SAN BERNARDO, DONORATICO
o 21.00 UN’ORA DI ADORAZIONE PER LA PACE A SAN BERNARDO, DONORATICO

FESTA DELLA PACE 2017 Volare… insieme!


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DOMENICA 14 MAGGIO 2017 la Parrocchia San Bernardo Abate di Donoratico organizza:

FESTA DELLA PACE 2017
Volare… insieme!

Ore 10.30 ritrovo
Ore 11.00 Santa Messa
Ore 12.30 Pranzo ( assaggeremo piatti preparati dai vari popoli che vivranno con noi questa giornata)
a seguire giochi per bimbi e ragazzi

Prenotazioni entro giovedì  11 facendo riferimento al proprio responsabile.
Per info ore pasti:  Parrocchia 0565 775064, Sabrina 328 3539074

BATTESIMO DEL SIGNORE

battesimo-di-gesuCon la festa del battesimo del Signore si conclude il tempo di Natale che ci ha fatto vivere molti momenti che hanno riempito il nostro cuore di gioia e pace e ci ha invitati ad essere messaggeri di pace per il mondo di oggi sotto il materno manto di Maria, nostra madre. Oggi, la parola di Dio ci invita ad essere coscienti del nostro battesimo e di vivere in maniera degna del battesimo ricevuto.

Il Battista predicava un battesimo di conversione e sulle rive del Giordano battezzava tutti coloro che venivano da lui pentiti dei loro peccati. Ovviamente Gesù non aveva bisogno del pentimento né della conversione e infatti in un primo momento il Battista rifiuta Gesù dicendo: sono io che ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me? Sono parole che riconoscono la grandezza di colui che gli sta davanti, colui che è venuto a togliere il peccato del mondo e a portare la salvezza per tutta l’umanità. Di fronte alla determinazione di Gesù, conviene che adempiamo ogni giustizia, il Battista lo lascia fare e lo battezza.

Con il suo battesimo, Gesù santifica il Giordano dove vengono battezzati in tanti e la sua presenza diventa una testimonianza per Giovanni. Diventa un’occasione per Dio Padre per manifestare la sua compiacenza nel Figlio e la discesa dello Spirito sotto forma di una colomba diventa un sostegno per la vita pubblica di Gesù.

Proprio questo fatto ci deve illuminare: all’inizio della vita pubblica di Gesù c’è il suo battesimo. E all’inizio della nostra “vita pubblica”, c’è anche il nostro battesimo. Per noi la vita pubblica è il nostro cammino di fede e la testimonianza che siamo chiamati a dare di fronte al mondo di oggi. Quando siamo stati battezzati, si sono aperti i cieli e il Padre ha detto di ciascuno di noi: “questo è il figlio mio, l’amato”. Pensate come sarebbe  bello ritornare a rivivere il nostro battesimo per renderci conto di questo amore che Dio ha messo nei nostri cuori e la predilezione che ha avuto per ciascuno di noi. E’ vero che magari abbiamo avuto difficoltà a vivere sempre all’altezza di quella dignità, ma il Padre continua a ripetere queste parole ancor oggi di ciascuno di noi.

Il momento della festa del battesimo di Gesù, quindi, è un momento per vivere le promesse battesimali di ciascuno di noi. E’ un momento che ci invita a renderci sempre più coscienti e consapevoli della dignità che il Padre ci ha trasmesso attraverso il nostro battesimo. La veste bianca che abbiamo ricevuto non è forse più candida come prima, magari ha delle macchie. La candelina accesa e portata vicino a noi forse non brilla più. Le unzioni che abbiamo ricevuto molto probabilmente hanno perso lo smalto. Ma non importa: il nostro Padre non vuole figli che non sbagliano mai. Vuole che i suoi figli siano con lui e quando si sbagliano, riconoscendo i loro errori, facciano sempre ritorno a casa sua.

Chiediamo che il Padre celeste ci doni la forza di testimoniare questo grande amore per noi tutti i giorni della nostra vita. Ci faccia capire la dignità cristiana ricevuta nel battesimo e ci doni il Suo Spirito per vivere sempre all’altezza di questa dignità.

Buona domenica a tutti!

P. Sabu

1° GENNAIO SOLENNITÀ DI MARIA SS.MA MADRE DI DIO

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Maria con bambino – Chiesa di San Bernardo Abate (Donoratico)

Siamo all’inizio di un nuovo anno e facciamo nostro l’augurio che viene dalla prima lettura di oggi: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Dovrebbe essere una preghiera continua perché il Signore faccia splendere il suo volto su di noi e che possiamo vivere nella pace.
La Chiesa ci presenta, all’inizio di un nuovo anno, la figura di una madre e ci invita ad affidare a lei tutta la nostra vita, il cammino della nostra fede perché possiamo sentirci protetti dal suo aiuto e custoditi dal suo amore. Affidiamo quindi la nostra vita nelle mani di Maria chiedendo che ci custodisca sotto il suo materno manto.

Affidare la nostra vita a questa madre non è un favore che facciamo a Maria, ma è un atto che riempie di fiducia e amore il nostro cuore perché sappiamo quale ruolo ha svolto Maria nella storia della salvezza. Riconosciamo in lei colei che si è affidata alla grazia di Dio ed è stata capace di attendere in preghiera, insieme con i discepoli, la discesa dello Spirito Santo e ha sostenuto il cammino degli apostoli con la sua presenza fino a quel momento. Ecco perché anche nel nostro procedere quotidiano della vita, affidarci a Maria, diventa la via sicura per arrivare alla luce dello Spirito.
La pagina del Vangelo di oggi ci presenta Maria in un atteggiamento importante: custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. E’ l’atteggiamento che ogni discepolo deve avere nel suo cammino di fede.

Gli avvenimenti della nostra vita non avvengono per caso, ma sono frutti di un disegno di amore che Dio ha per tutti noi. E anche quando qualche volta noi facciamo fatica a comprenderne il significato, questo progetto si sta delineando in noi con la provvidenza del Padre. La necessità di custodire nel cuore e meditare la Parola di Dio e gli avvenimenti della vita deriva proprio da questo fatto. Un cuore distratto e immerso in mille preoccupazioni rischia di non accorgersi dell’evoluzione di questo progetto di Dio nella propria vita.

Ecco dove la Madre di Dio diventa un punto di riferimento importante per noi. Non era una persona distratta, una che aveva la mente  sulle nuvole, non si perdeva nelle preoccupazioni della vita, ma si affidava al Signore e nella sua meditazione chiedeva a Dio di avere la forza di compiere sempre la Sua volontà. E’ l’esempio per tutti i discepoli di tutti i tempi perché il discepolo deve avere nel suo cuore l’insegnamento del Maestro e deve chiedere che il Signore gli riveli il Suo progetto d’amore e che gli dia la forza di compiere la Sua volontà nella propria vita.
Mettiamoci anche noi alla scuola di Maria. Chiediamo la sua intercessione perché come lei anche noi possiamo custodire e meditare nel cuore il progetto di Dio per noi. Che il Signore ci ispiri buoni e santi propositi in questo nuovo anno e ci protegga sotto il manto materno di Maria.

Un caro augurio di buon anno a tutti voi e che il Signore vi benedica sempre.

P. Sabu

Sentinelle della pace – I care Aleppo

Mercoledì 9 novembre alle ore 19:00 nel Salone Parrocchiale della Parrocchia San Bernardo di Donoratico, Marcella Marconcini ci racconterà la sua esperienza collegata alla guerra in Siria, in un incontro dal titolo “Sentinelle della Pace” (Is. 62,6).

aleppo

XIV° DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Giovani_in_CamminoIl Vangelo ci parla della missione che Gesù affida ai suoi discepoli. Quando Gesù manda i settantadue la prima cosa che gli ricorda è il dovere di pregare perché il Signore della messe mandi operai nella sua messe. Dunque il primo dovere come cristiani, come persone che testimoniano la loro fede nel Signore, è di pregare perché non manchino gli operai per il Regno dei cieli. Ovviamente il nostro dovere non si riduce solo alla preghiera perché ognuno di noi è chiamato e mandato ad annunciare il Regno soprattutto con la testimonianza della sua vita.

Il Signore è cosciente del pericolo al quale vanno incontro i suoi messaggeri e dice a loro che li manda come agnelli in mezzo a lupi. Non è molto confortante questa immagine perché si sa che fine fa un agnello in mezzo a lupi, ma la promessa che Gesù ha fatto ai suoi discepoli prima dell’Ascensione continua a confortare loro anche in quelle situazioni:Io sono con voi fino alla fine dei secoli. Non una promessa rimasta a parole, ma realizzata nell’Eucarestia dove è realmente presente per essere il miglior compagno di viaggio per ciascuno di noi. Con la sua presenza ci dice che siamo chiamati a continuare la Sua opera e non ci lascerà mai soli.

Ogni cristiano è per vocazione un messaggero di pace e Gesù nel mandare i settantadue ricorda questa realtà dicendogli che il primo augurio che loro devono dare agli altri è quello della pace. In un mondo dove ogni giorno ci attendono notizie che parlano delle violenze e delle guerre sarebbe bello che ogni discepolo del Signore  si ricordasse di essere messaggero di pace.

Quando si va con il Signore per annunciare il Regno i risultati si vedono. Ecco ciò che hanno sperimentato i settantadue. E tornano dalla loro missione pieni di entusiasmo e raccontano a Gesù le loro esperienze. Ciò che stupisce i discepoli è il fatto che anche i demoni si sottomettono a loro nel nome del loro Maestro. Non di poco conto questa nota:Nel tuo nome. Il vero discepolo è colui che non  perde questo punto di vista: avere sempre come punto di riferimento il Maestro. Infatti i discepoli sono mandati non per annunciare il loro messaggio, non sono mandati a parlare in nome loro, ma la loro missione sarà una missione vera quando sapranno trasmettere il messaggio di Dio mettendo al primo posto la gloria di Dio e non i loro interessi.

E Gesù dice che la caduta dei demoni è poca cosa in confronto alla possibilità di avere i loro nomi scritti nei cieli. Anche noi siamo chiamati ad essere gioiosi non perché abbiamo dei doni straordinari, ma perché abbiamo la possibilità di testimoniare la nostra gioia nel Signore risorto e così poter essere parte del Regno dei cieli. Noi dove abbiamo posto la nostra gioia? Nella testimonianza quotidiana della fede siamo capaci di trasmettere la nostra gioia oppure continuiamo ad essere un po’ malinconici per cui la nostra testimonianza non incide più di tanto?

Bisogna pregare che il Signore ci doni più convinzione nella nostra missione. Il Battesimo ci ha resi figli di Dio e fratelli tra di noi. Bisogna ricordarsi che siamo creati per la pace e non per la guerra, ma anche quando parliamo della pace, portiamo la guerra nel cuore. Che il Signore purifichi il nostro cuore, ci doni la forza del suo Spirito per sostenerci in questo cammino di fede.

Buona domenica a tutti!

P. Sabu

Festa della Pace dei popoli e conclusione catechismo


festa-piazza-chiesa-miniGiovedì 9 giugno
Festa della Pace dei popoli e festa di fine catechismo, in piazza della chiesa a Donoratico.

  • Ore 18:00 S.Messa;
  • Ore 19:00 Rappresentazioni dei Gruppi di Catechismo;
  • A seguire cena di condivisione con i gruppi etnici.