DOMENICA DELLE RESURREZIONE DEL SIGNORE

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La notte cede il passo alla luce, le bugie cedono il passo alla Verità e il freddo e il buio di una tomba non riescono a contenere l’esplosione della luce e del calore della vita. Mentre tutto sembrava finito e gli avversari avevano ormai cantato la vittoria, ecco l’inaspettato, una tomba vuota. L’avevano messo nella tomba, avevano messo anche le guardie e pensavano di averlo eliminato per sempre, eppure la tomba vuota diventa un grande annuncio. Non più un corpo senza vita da ungere, ma un Risorto da adorare. Non sarà più la morte ad avere l’ultima parola, ma la vita. La luce di Dio brillerà per gli uomini e saranno vivificati per la vita Sua. Ringraziamo il Signore per questo giorno solenne della nostra salvezza.

È il giorno più bello della vita di un credente. Se non si crede alla risurrezione del Signore tutto il cammino di fede sarà senza senso. Non basta annunciare che Cristo è risorto, bisogna vivere come coloro che credono in questa risurrezione. Vivere da risorti è sperimentare la vita del Risorto in noi. La sfida che tutto il mondo lancia a noi è proprio questo: siamo noi capaci di vivere la gioia del Signore risorto nel nostro cammino quotidiano? Forse continuiamo ad avere delle tombe segrete nella nostra vita e non vogliamo che la grazia del Signore entri e porti la sua luce. Proprio queste tombe bisogna scoprirle e cercare di far entrare la grazia e la misericordia del Signore perché possiamo sperimentare la gioia della risurrezione che viene da lui.

Abbiamo vissuto intensi momenti della nostra fede in questi ultimi giorni. Abbiamo contemplato il Cristo nell’ultima cena, nella sua passione, l’abbiamo visto inchiodato sulla croce. Proprio donando la sua vita ha manifestato il suo grande amore per ciascuno di noi. Aveva detto che avrebbe attirato tutti a sé sulla croce ed è quello che abbiamo vissuto il venerdì santo. Oggi contempliamo invece la sua
gloria: una tomba vuota diventa una grande predica. Ci annuncia qualcosa di straordinario e che solo Dio poteva compiere. Non si può incatenare la Vita, non si può incatenare l’Amore, non si può incatenare la Verità: la vita è più grande della morte, l’amore più grande dell’odio, e la verità più grande delle falsità. Se lasciamo trionfare in noi il Risorto, anche noi possiamo avere queste vittorie in noi.

Lasciamoci condurre dalla grazia e dalla luce dello Spirito perché ci aiuti ad essere sempre più credenti nella risurrezione del Cristo e che possiamo manifestare questa gioia attraverso gli atteggiamenti quotidiani della vita. Il Risorto, ogni volta che appare ai suoi, offre loro la pace. E’ un dono che ogni uomo desidera tanto nella propria vita e allora riceviamo dal Signore questo dono e ci impegniamo perché rimanga con noi sempre.

Buona pasqua a tutti!

P. Sabu

DOMENICA DI PASQUA

resurrezione_giottoQuel lungo annuncio pasquale forse avrà annoiato tanti, qualcuno non sarà riuscito a seguirlo tutto con attenzione nonostante la buona volontà. Eppure ci ha detto parecchie cose e deve risuonare non nelle orecchie, ma nei nostri cuori. Cristo è risorto, vive oltre la morte, è il Vivente che dona la vita e con la sua risurrezione ci rende nuove creature. Il peccato d’origine viene chiamato addirittura “felice colpa” perché ci ha dato un Redentore così grande. Ringraziare, ringraziare e ringraziare: dev’essere questo l’atteggiamento di tutta la Chiesa oggi.

La fede nel Risorto nasce davanti a una tomba vuota. Una tomba vuota che avrà creato sì delle confusioni e delle paure; basta pensare che il primo pensiero delle donne che vanno al sepolcro non è quello di trovare il Risorto, ma chi avrebbe aiutato loro per rotolare la pietra. Però, il Risorto stesso accompagnerà i suoi discepoli verso la fede in Lui, li accompagnerà come un padre accompagna il figlio piccolo, con tanta tenerezza ma anche con fermezza. Sulla loro fede, pensate, è costruito tutto il cammino di fede che anche noi stiamo facendo.

Credere nel Risorto perderebbe però ogni significato se poi non si traducesse nella vita di ogni giorno in gesti concreti. Il Cristo ci invita a risorgere dalla vecchia vita a quella nuova della grazia, lasciare l’uomo vecchio per quello nuovo. Il problema per noi è anche quello di non sapere come riuscirci. Non ci manca la buona volontà, ma forse siamo ancora troppo concentrati su noi stessi e il Risorto rimane troppo in alto per noi. Lo adoriamo in chiesa, ma non entra a far parte della nostra vita, lo predichiamo, ma non lo ascoltiamo. Forse abbiamo ancora troppa paura di farlo entrare nella nostra storia.

Dovremo cercare di alzare lo sguardo verso il Cristo, pensare che ci chiama continuamente ad essere risorti, ci vuole testimoni della Sua risurrezione. Concentrarci solamente sulla nostra vita rischierebbe di scoraggiarci nel nostro cammino di fede perché le continue cadute, le fragilità che abbiamo e le varie situazioni della vita sembrerebbero troppo grandi per noi. Ci manca ancora la convinzione che il Cristo ha portato con sé sulla croce tutte queste cose e ci ha portato la risurrezione. Bisogna chiedere che lo Spirito del Padre ci illumini il cammino. Ne sentiremo parlare tanto in questi giorni, ma non basta, deve essere invocato tutti i giorni da ciascuno di noi perché sarà colui che ci darà la forza ad essere credenti nel Signore Risorto ed essere i suoi testimoni nel mondo.

Buona Pasqua a tutti e che il Signore ci benedica!

P. Sabu