SANTISSIMA TRINITÀ

vetrata_trinitàLa grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi, ci dice l’apostolo Paolo nella seconda lettura di oggi. E’ un saluto che sentiamo all’inizio della Messa. Quando noi celebriamo oggi la solennità della Santissima Trinità, il miglior augurio per ciascuno di noi sia proprio questa preghiera. Rinnoviamo la nostra fede nella Santissima Trinità e chiediamo che crei comunione d’amore in ciascuno di noi e nelle nostre comunità.

La preghiera che Mosè rivolge al Signore nella prima lettura, è che cammini in mezzo al popolo. E’ una preghiera che anche noi possiamo rivolgere continuamente a Dio e forse in questa solennità della Santissima Trinità il desiderio più grande che ogni fedele dovrebbe avere è quello di sentire la presenza continua ed amorosa di Dio accanto a sé. Se saremo più consapevoli di un Dio che cammina in mezzo a noi e accanto ad ogni uomo, saremo capaci di affrontare meglio le nostre giornate. Il mistero della Santissima Trinità è fondamentalmente un mistero di amore e di relazione. Il brano del Vangelo di oggi ce lo conferma: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito. Sembra che ci siano solo il Padre e il Figlio: ma l’amore per cui il Padre manda il Figlio è proprio lo Spirito Santo. Con una intuizione propria dei santi, Sant’Agostino dice che il Padre è l’Amante, il figlio è l’Amato e lo Spirito è l’amore che intercorre tra il Padre e il Figlio.

Possiamo dire che sono tentativi per cercare di spiegare l’inspiegabile, ma ci fa vedere come la nostra esperienza di Dio sia fondamentalmente un’esperienza di amore. Quello che quindi ciascuno di noi è chiamato a fare durante questa solennità è fare silenzio, adorare e ringraziare. Il dono più grande che Dio fa per gli uomini è il Figlio e questo Figlio, nel suo amore per l’uomo offre la propria vita dando l’esempio. Non perché l’uomo meriti questo dono, ma solo perché l’amore di Dio è molto più grande del peccato dell’uomo. La misericordia di Dio per l’uomo si spinge fino al sacrificio della croce. Forse si spinge ancora oltre nascondendosi in un pezzo di pane per essere mangiato dagli uomini e questa umiliazione diventa il punto più alto della glorificazione dell’obbedienza del Figlio.

Il Padre ama, il Figlio dona se stesso e lo Spirito conferma nell’amore. La comunione tra le persone della Santissima Trinità diventa esempio di comunione e di amore tra tutti coloro che ascoltano la sua voce. Nell’accogliere nel nostro percorso di fede il mistero della Trinità siamo chiamati a produrre i frutti della loro presenza in noi. S. Paolo oggi ce lo dice chiaramente: essere gioiosi, tendere alla perfezione, farsi coraggio a vicenda, vivere in pace. Dovremo allora cercare di capire se effettivamente nel nostro cammino sono presenti queste virtù e queste caratteristiche e così potremo sapere se siamo in armonia con la Santissima Trinità oppure siamo lontani da loro e abbiamo bisogno di una conversione all’amore e alla comunione della Trinità.

Chiediamo che l’amore di Dio, la grazia di Gesù e la comunione dello Spirito ci accompagnino sempre.

Buona domenica a tutti

P. Sabu

SANTISSIMA TRINITÀ

Trinità - MasaccioCelebriamo oggi la solennità della Santissima Trinità e il desiderio che questa celebrazione deve suscitare in noi potrebbe essere quello di conoscere ed amare sempre di più il nostro Dio e di chiedere per ciascuno di noi la grazia di testimoniare la nostra fede nel mondo di oggi.

Il libro dei Proverbi ci invita a riflettere sulle tracce di Dio presenti nel mondo in cui viviamo e spontaneamente ci viene il desiderio di contemplare la bellezza del creato e innalzare il nostro pensiero a Colui che ne è l’autore. Molto probabilmente è anche un invito ad essere bambini nella purezza di cuore e del pensiero, per comprendere il mistero di Dio. Il desiderio della bellezza, della gioia, della pace, dell’amore che ognuno di noi porta dentro di sé è in fondo il desiderio di Dio. In questo senso ognuno di noi è continuamente in cerca di Dio e questa ricerca non si fermerà finché siamo in vita e finché avremo voglia di andare avanti nel cammino.

I discepoli sono tristi perché il Maestro li lascerà, non riescono a comprendere che il suo non è un distacco che lascerà un vuoto. Anzi, sarà qualcosa che darà occasione agli apostoli di ricevere un dono grandissimo che li trasformerà: il dono dello Spirito Santo. Le parole di Gesù, Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”,  rivela loro il mistero della Trinità. Non un Dio diverso da quello che gli apostoli hanno avuto modo di conoscere attraverso il loro maestro, ma un Dio che in modo diverso continuerà a stare con loro e darà loro la capacità di essere sempre in comunione con Lui.

San Paolo ce lo dice chiaramente: L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”. Siamo in pace con Dio non per i nostri meriti o per le nostre opere, ma per ciò che ha fatto Gesù per noi. Il Figlio di Dio diventato Figlio dell’uomo ci ha dato la capacità di conoscere il vero volto di Dio e di amarlo ed essere in comunione con Lui. Ma non servirebbe a nulla se non fossimo capaci di amare e di essere in comunione con il nostro prossimo. Ecco dove ci viene in aiuto lo Spirito Santo: insegnarci e guidarci nell’amore di Dio.

Abbiamo concluso il tempo pasquale chiedendo l’aiuto dello Spirito per ciascuno di noi, ma non bisogna fermarsi. Questo Spirito che ci è stato donato deve essere invocato sempre. Lo invochiamo in modo particolare oggi perché ci dia la sua forza per cercare Dio continuamente con un cuore puro e semplice. Chiediamo che ci renda capaci di testimoniare la presenza di Dio nel mondo, e alla nostra comunità parrocchiale doni la forza di rappresentare la comunione che c’è tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Una comunione di amore che diventi forza e coraggio per tutti quelli che vengono a contatto con la nostra vita.

Buona domenica a tutti!

P. Sabu