XII° DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

due_passeri “Non abbiate paura” è il messaggio rassicurante che la Parola di Dio ci offre in questa domenica. In un mondo dove le violenze degli uomini sembrano prendere sopravvento su tutto e dove sembra non ci sia nulla che possa tranquillizzare il cuore umano, questa parola acquista davvero grande importanza. Ringraziamo il Signore per questa parola.

Siamo nel contesto del Discorso Missionario di Gesù ai suoi discepoli. Aveva mandato i dodici con istruzioni precise e aveva detto loro che li mandava come pecore in mezzo ai lupi, quindi nulla di confortante. Subito dopo questo avvertimento dice loro di non aver paura: ma come si fa? Può una pecora stare tranquilla se si trova in mezzo ai lupi? Con i nostri ragionamenti umani, dovremo dire di no. Ma non è questo il pensiero di Dio e anche oggi continua a ripeterci di aver fiducia in lui.

L’esperienza del profeta Geremia è emblematica: attorno a lui terrore, la calunnia della gente e perfino gli amici cercano di trarlo in inganno, ma è certo che il Signore è al suo fianco. Con Dio accanto, Geremia è sicuro che non prevarranno i suoi nemici su di lui e invita a cantare inni e lodare il Signore. Noi siamo profeti con il nostro battesimo e allora anche noi siamo chiamati a testimoniare la Parola di Dio di fronte al nostro prossimo senza pensare a quello che possano fare gli altri a noi in questa nostra missione.

L’aveva anticipato Gesù nel suo discorso missionario ai discepoli: un discepolo non è più grande del maestro. Se hanno trattato in una determinata maniera il Maestro, il discepolo non può aspettarsi un trattamento migliore. Per essere decisi nel loro cammino, i discepoli devono avere fiducia nella provvidenza del Padre. Dalla natura bisogna prendere l’esempio: due passeri che si vendono per un soldo non cadono a terra senza che il Padre celeste lo sappia. L’uomo che vale molto di più dei passeri deve avere maggior fiducia nella provvidenza del Signore. Bisogna far crescere in noi la consapevolezza di essere importanti per il Padre celeste.

Bisogna avere però timore di colui che può distruggere e corpo e l’anima, cioè di Dio. Geenna era una valle dove i pagani offrivano sacrifici umani agli idoli pagani. Gli ebrei, per disprezzo, l’hanno fatto diventare un inceneritore permanente. Passando vicino a questa valle si vedeva il fuoco che non si estingueva mai. Quando Gesù parlava di avere timore di colui che può gettare nella Geenna, i suoi ascoltatori avevano quest’immagine davanti. Anche se non in questi termini, anche noi siamo chiamati ad aver timore di colui che può veramente giudicarci. Lui che vede i nostri cuori e conosce i nostri pensieri ed atteggiamenti, ci giudica rettamente e bisogna avere il giusto rispetto verso di lui.

Anche in queste parole apparentemente molto dure, si vede la tenerezza del Padre. Non è uno che vuole farci vivere nel terrore, ma vuole che abbiamo uno sguardo fisso su di lui ed essere liberi dalla paura degli uomini pur riconoscendo che possono farci del male nell’adempimento della nostra missione. Però anche nelle nostre tribolazioni non siamo mai lasciati soli, è al nostro fianco e difende la causa di chi si affida a lui. La misericordia di Dio non deve essere confusa col buonismo e la sua giustizia non è da prendere come lassismo e questo vale anche nel nostro cammino quotidiano della vita. Nel nostro essere discepoli del Signore, anche noi siamo chiamati a testimoniare con fermezza e rispetto la nostra fede. Ecco il riconoscere il Signore davanti agli uomini.

Chiediamo che la luce dello Spirito Santo ci illumini la strada e la grazia del Signore ci accompagni sempre.

Buona domenica a tutti!

P. Sabu